CAROTA

daucus carota erbe spontanee ed alimentari confetture tisane sali aromatici e altro ancora nella fattoria didattica dell ortica a Savigno Valsamoggia Bologna in Appennino vicino Zocca
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SPECIE: CAROTA  Daucus carota
FAMIGLIA : Umbelliferae / Apiaceae
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La carota di cui sto per parlare non è la classica carota che si coltiva nell’orto  che si mangia in insalata ma la sua antenata: la carota originaria che si trova ancora selvatica nei prati.
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E’ una pianta erbacea biennale con radice carnosa e ingrossata; nel primo anno di vita produce una rosetta di foglie basali, nel secondo sorge fra queste il fusto eretto, ramificato , alto fino a due metri.
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Le foglie pennatosette sembrano piumini. I fiori sono raccolti in ombrelle, durante la fioritura formano un fiore aperto che si “rinchiude a nido d’uccello” quando va a seme. I fiori sono bianchi o rosei e quello centrale, sterile, è rosso scuro. Questo permette di riconoscere la carota da infiorescenze simili. Fiorisce da metà primavera all’autunno. I semi sono piccoli e ricoperti di aculei che li fanno rimanere impigliati ai tessuti quando ci si passa in mezzo. Le origini sono ignote, ma era già coltivata sia in Grecia che nell’antica Roma.
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Habitat: Cresce dal mare alla montagna, nei luoghi assolati, caldi e sassosi. La specie spontanea ha la radice molto più piccola della varietà coltivata negli orti e viene considerata un’infestante.
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N.d.a. Le foglie possono essere consumate, come tutte le altre erbe commestibili, crude in misticanza di verdure, lessate, passate al burro, aggiunte a minestroni e zuppe. La radice di D. carota può essere unita ad altre verdure nelle minestre, alle quali aggiunge un sapore particolare, ma solo dopo essere stata tagliata in piccoli pezzetti in quanto la sua consistenza tende a diventare piuttosto coriacea quando non è raccolta giovane; può essere lessata e unita a risotti, avendo un retrogusto piccante può utilizzata nella preparazione di salse per condire carni e pesci. La specie spontanea contiene carotene, vitamine B1, B2, C, PP, E, D, provitamina A, vitamina B e C, glucidi, saccarosio, glucosio, asparagina e numerose altre sostanze.
ATTENZIONE: Quando si raccoglie la carota per il consumo alimentare bisogna prestare attenzione a non confonderlo con la mortale cicuta(conium maculatum).
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L’altra carota, quella che si coltiva, è una fonte molto ricca di vitamine, buona come verdura, cruda o cotta o come ingrediente dolce per favolose torte abbinata alle mandorle. Spesso viene mangiata anche solo perché aiuta l’abbronzatura, la si usa infatti in cosmesi perché antiossidante e ricca di betacarotene, perciò stimola l’abbronzatura prevenendo la formazione di rughe, protegge la pelle dalle aggressioni dei raggi ultravioletti, cura la pelle secca e le sue impurità; la sua polpa è, inoltre,un ottimo antinfiammatorio. Io non la coltivo nell’orto. Il terreno è troppo duro e argilloso, ci ho provato i primi anni, anche cambiando le diverse varietà: da quelle classiche a quelle piccoline e tonde, ma il risultato è sempre stato deludente: tanta fatica e dei bitorzoli orrendi e quasi immangiabili…
N.d.a. Fondamentale è raccogliere erbe e fiori solo in posti non inquinati e dove non vengono usati prodotti chimici di qualunque tipo. Non tutte le erbe selvatiche sono commestibili, se non siete certi del riconoscimento non raccoglietele.