FACCIAMO LE TALEE

talee di rosa confettura tisana orto giardinaggio ghirlande lavanda sali aromatici e altro ancora alla fattoria didattica dell ortica a Savigno Valsamoggia Bologna in Appennino vicino Zocca

Per la riproduzione delle Rose fare le talee è certamente il metodo più indicato. E’ utilissimo anche per tanti altri tipi di piante per esempio la Budleia. Qualunque sia la specie che si intende riprodurre la talea permette di avere una pianta che vive sulle proprie radici; questo elimina la possibilità di avere dei polloni che andrebbero eliminati e, non meno importante, nel caso di danneggiamento della pianta per svariati motivi (il gelo, i caprioli, eccessiva potatura) dalla radice rinascerebbe la varietà corretta. Ci sono due periodi indicati per fare le talee, a fine primavera o fine autunno. A me riescono bene a primavera le talee di lavanda, tutte le altre piante le faccio ad ottobre novembre. Le foto che ho preparato sono di una rosa ma per la maggioranza delle piante funziona uguale, una eccezione è la lavanda che spiegherò a primavera (così posso allegare le foto). Si inizia tagliando via dei rami dalla pianta madre, nel caso di una rosa tea la si lascerà già potata per l’inverno, in questa maniera si fanno due lavori contemporaneamente (potatura e talea).
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Se il ramo è “singolo” si farà il primo taglio sotto un nodo e l’altro taglio sopra il terzo nodo. Il nodo è il punto da dove nascono le foglie e i rami, lo si riconosce da quella lineetta con un rigonfiamento nel mezzo (la gemmina ). Se ci sono ancora le foglie attaccate vanno tolte e ne va lasciata solo una nella gemma più in alto, ma facendo le talee adesso le foglie sono già cadute. Sicuramente in pianura le foglie ci sono ancora, io sto a quasi 700 metri  quindi le stagioni sono un po’ sfasate, per cui le talee in luoghi più caldi possono anche essere posticipate di un mese.
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Se il ramo che abbiamo tagliato via è composto da più rami cerchiamo di strappare via tutti i laterali da quello centrale più grosso mantenendo il piede, ossia parte della corteccia del ramo portante, perché aiuta la talea a gettare le radici. Partendo dal piede contiamo sempre le tre gemmine e poi tagliamo via il resto del ramo. Se era particolarmente lungo possiamo fare altri pezzi di talea trattandolo come il ramo singolo.
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Il taglio deve sempre essere obliquo rispetto la gemma: la parte più alta sulla “testa” della gemma e la parte più bassa dall’altro lato. Altra cosa importante è quella di mantenere i rametti nel verso giusto, se vengono piantati a testa in giù muoiono.
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Poi faccio dei mazzetti dividendoli nei diversi spessori e li pianto un po’ sdraiati in un vaso che terrò sempre all’aperto per tutto l’inverno.
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All’inizio sembrano seppelliti, ma essendo terriccio leggero ad ogni innaffiatura si abbasserà, se si scopriranno troppo ne andrà aggiunto un pochino. Il vaso non dovrà mai essere asciutto pena il mancato radicamento. A primavera inoltrata tirerò fuori i mazzetti e quelli che avranno messo le radici come premio dimoreranno in un vaso singolo. Se le piantine saranno ancora piccole aspetterò un altro anno ma se saranno belline le pianterò per terra già ad inizio inverno. Altra cosa da guardare quando si fanno le talee è la luna: deve essere calante e discendente (tutta la forza è nelle radici), l’ottimo,ma non sono riuscita perché pioveva, sarebbe di tagliare il ramo l’ultimo giorno di luna ascendente (tutta la forza è nei rami) e piantarlo il primo giorno di luna discendente (tutta la forza verso le radici). Non uso il radicante perché nella mia esperienza non notavo differenze fra usarlo o meno, mentre invece ponendo a dimora a mazzi ho avuto una percentuale maggiore di radicamento come se si aiutassero l’un l’altro. Per cui continuo così. Vedremo poi a primavera se avrò avuto successo.

P.S. Si possono lasciare più di tre nodi ma il minimo è tre. Nei rami sottilini lascio tutta la lunghezza.