E finalmente sono riuscita a tornare nell’orto. Il fine settimana che ha concluso la Sagra del Tartufo a Savigno ha portato con se il freddo e il gelo. I pomodori hanno terminato la loro vita e lo dimostrano chiaramente, i peperoni e le melanzane facevano finta di poter andare avanti, ma, immune alle loro suppliche, ho sradicato tutti dalle aiuole.
Le radici dei fagioli, fagiolini, lattughe e quelle dei fiori le lascio nel terreno, taglio via solo il fusto, i pomodori, cavoli, zucchine, melanzane e peperoni vanno, invece, nella mucchia con tutte le radici. Dico nella mucchia perché a differenza dei primi anni quando bruciavo i resti delle produzioni, adesso ammucchio tutto in un angolo del giardino lontano dall’orto, così se qualche animale di passaggio trova qualcosa di suo gradimento lo può prendere, inoltre può diventare tana o rifugio per gli insetti. Anche nel bosco accatasto i residui e li lascio lì, tempo cinque anni e si sono disfatti da soli diventando terreno buono, nel frattempo sono stati casa per qualcuno. Sono state estirpate anche le zucchine.
Ho spostato un’altra volta la recinzione; stiamo per raggiungere la dimensione definitiva per l’inverno, ho messo all’esterno le piante dei cavolfiori, le teste sono già state raccolte, così lepri e caprioli possono venire a rosicchiare il resto dei cavoli. In questo modo loro hanno da mangiare, mi schivo il lavoro di dover ripulire l’aiuola dai residui che potrebbero portare malattie e spero che mangeranno anche tutte le foglie delle fragole così non dovrò raccoglierle io e non verranno indotti alla tentazione di mangiare ciò che sta dentro alla rete.
Una cosa molto importante è l’immagazzinamento delle canne di bambù, i sostegni dei pomodori per intenderci, vanno lavate con acqua calda e sapone, io uso quello per le stoviglie, una volta asciugate le metterò in lavanderia per usarle di nuovo il prossimo anno.
Nel giardino ho trovato i lillà che stanno fiorendo con dei fiori deformi e i tropeoli che stanno ghiacciando….. il tempo è proprio impazzito.
