Per secoli le pratiche agricole tradizionali hanno permesso a varie specie di sopravvivere all’interno degli ambienti rurali. I cambiamenti nell’intensità di produzione e nell’uso di macchinari hanno determinato vari danni ambientali quali l’inquinamento delle acque, l’aumento dell’erosione del suolo, l’impoverimento del paesaggio agricolo e di conseguenza molte specie selvatiche sono state private degli habitat necessari alla loro sopravvivenza.
La popolazione mondiale aumenta costantemente, nella realtà significa che ci saranno perdite sempre maggiori di ambienti naturali e di specie animali e vegetali. Tutto ciò lo si può combattere effettuando scelte nella vita come comperare solo prodotti di cui condividiamo i metodi di produzione (dagli alimenti ai vestiti, ai telefonini, ai mobili e via dicendo) e pagando il giusto prezzo ai produttori. Sostenendo, perciò, filiere “biologiche o eticamente corrette”. Concretamente possiamo lavorare creando zone di rifugio e moltiplicazione già dal nostro giardino.
Riscoprire, insomma, un giardino progettato in modo più naturale lo rende abitabile a tanti ospiti nuovi ed interessanti. Le esigenze sono diverse a seconda di chi si vuole ospitare. Visto che fra poco è primavera e che alcune farfalle stanno già iniziando a risvegliarsi partirò domani proprio con la progettazione di un giardino per loro. A domani quindi.