SPECIE: GIGLIO DI S. ANTONIO Lilium candidum
FAMIGLIA : Liliaceae
Lo conosco anche come giglio della Madonna, il classico giglio dei vecchi giardini. Pianta perenne fornita di bulbo composto da numerose squame gialle allungate. Dal bulbo, prima dell’inverno, spunta un ciuffo di foglie lucide e lisce. La primavera seguente cresce il fusto fiorale alto fino ad un metro e oltre, che porta da cinque a venti fiori candidi, con cinque tepali e delle grosse antere giallo arancio. Il frutto è una capsula che a maturità si apre in tre parti e fa fuoriuscire dei semi tondi, piatti, marroncini. Fiorisce in maggio giugno e fa un profumo splendido.
E’ facilissimo moltiplicarlo: da ogni squametta del bulbo, se viene staccata, nasce una nuova piantina. Il mio sono diventati tanti in seguito ad una spalata per la neve fatta male che tirò fuori dalla terra l’unico giglio allora presente, lo rimisi sottoterra alla bene e meglio e la primavera seguente ho avuto la piacevole sorpresa di trovare una famiglia intera….
Il nome deriva dal fatto che S. Antonio da Padova viene spesso raffigurato con questo giglio in mano a simboleggiare la purezza dell’anima.
Habitat: Normalmente viene coltivato ma lo si può trovare inselvatichito, residuo di vecchie coltivazioni.
N.d.a. Fondamentale è raccogliere erbe e fiori solo in posti non inquinati e dove non vengono usati prodotti chimici di qualunque tipo. Evitate frutteti e vigneti. Non tutte le erbe selvatiche sono commestibili, se non siete certi del riconoscimento non raccoglietele.
P.S. Sabato saremo al mercato di Bazzano e Domenica in piazza a Savigno. Vi aspettiamo con la nuova produzione della gelatina di tarassaco.