CORBEZZOLO

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 festa del tartufo, gelatina di tarassaco, confetture di rosa, confetture di piccoli frutti, oleoliti, sali aromatici, erbe officinali, erbe aromatiche, ghirlande di fiorisecchi, escursioni, erbe spontanee, fauna selvatica, birdwatching in appenninoSPECIE: CORBEZZOLO Arbutus unedo
FAMIGLIA : Ericaceae.
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Arbusto sempreverde che può trasformarsi in un piccolo albero. Ha la corteccia rossastra che si sfalda in sottili placche. Il fusto è eretto con rami contorti sempre di colore rossastro. Le foglie sono verde scuro lucido nella pagina superiore, oblunghe, ovate, acuminate, con il margine seghettato. La consistenza è coriacea e nella parte inferiore le nervature sono in rilievo. I fiori sono piccoli, bianchi-rosei, assomiglianti a piccole campanelle, sono riuniti in grappoli penduli e compaiono in autunno- inverno.
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In contemporanea maturano i frutti dell’anno precedente. Sono delle sfere rosse di circa due cm di diametro, la superficie è tubercolata e contengono nel loro interno tanti piccoli semi. I frutti sono molto decorativi e possono essere mangiati. Non bisogna comunque esagerare, infatti, il nome arbutus unedo sembra derivi dal latino unum edo “ne mangio uno soltanto” come monito a non abusare dei suoi frutti in quanto possono essere indigesti e causare stitichezza oltre a non essere così gustosi, dolci ma lievemente insipidi. Tuttavia, grazie all’alto tenore di zuccheri servono per preparare marmellate e canditi.
Habitat: Pianta tipica della macchia mediterranea lo si rinviene nei boschi o nelle zone costiere.
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Ho provato a piantarlo nel bosco all’inizio del nostro arrivo per verificare se riusciva a resistere in inverno ed è stata una piacevole sorpresa vedere che non solo stava bene, ma, fioriva, cresceva e fruttificava. Ne ho quindi posizionato alcuni in una zona che è sempre secca, battuta dal vento ma soleggiata, per far si che costituissero una sorta di siepe o frangivento.  Meno piacevole è stato scoprire che piaceva molto anche ai caprioli che, specie nei cespugli posizionati senza ostacoli nelle vicinanze, ne facevano man bassa. Comunque adesso è in fiore ed è anche pieno di bacche, ha perciò un’aspetto molto natalizio il che è perfetto visto il periodo.
Una curiosità è che la contemporaneità del colore verde delle foglie, del bianco dei fiori, del rosso dei frutti evocò nell’ottocento la bandiera italiana sicchè nel periodo risorgimentale il corbezzolo diventò simbolo dell’unità nazionale.
N.d.a. Fondamentale è raccogliere erbe e fiori solo in posti non inquinati e dove non vengono usati prodotti chimici di qualunque tipo. Evitate frutteti e vigneti. Non tutte le erbe selvatiche sono commestibili, se non siete certi del riconoscimento non raccoglietele.